Certificazioni ESG: cosa sono, in cosa consistono e costi

certificazione esg: cosa sono?

Negli ultimi decenni, la sostenibilità è diventata una priorità per le aziende, spinta non solo da normative sempre più stringenti, ma anche da una crescente attenzione da parte di consumatori, investitori e stakeholder.

Per questo motivo, le certificazioni di sostenibilità stanno assumendo un ruolo centrale nella strategia aziendale. Ottenere una certificazione ESG significa adottare standard riconosciuti a livello internazionale, garantendo trasparenza e credibilità agli impegni presi.

Questo non è solo rafforzare la fiducia di clienti e partner commerciali, ma rappresenta anche un vantaggio competitivo in un mercato sempre più attento ai criteri ESG.

In questo articolo forniremo una panoramica delle principali certificazioni di sostenibilità, vedremo cosa fare per ottenerle e quali sono i benefici concreti che possono portare alle aziende.

Cosa sono le certificazioni ESG e a cosa servono?

La certificazione ESG si riferisce alla valutazione e alla convalida delle pratiche aziendali in relazione ai criteri Environmental (ambientale), Social (sociale) e Governance (governance). Questi criteri misurano come un’azienda affronta e gestisce i rischi e le opportunità nei seguenti ambiti:

  1. Ambiente (Environmental): riguarda l’impatto che un’azienda ha sull’ambiente, inclusi aspetti come le emissioni di carbonio, l’uso di risorse naturali, la gestione dei rifiuti e la sostenibilità delle pratiche aziendali.
  2. Sociale (Social): riguarda l’impatto dell’azienda sulla società, comprese le pratiche lavorative, i diritti umani, la gestione delle relazioni con i dipendenti, i fornitori e le comunità, nonché l’accesso a beni e servizi.
  3. Governance (Governance): riguarda la gestione aziendale e la struttura di governance, incluse le politiche anti-corruzione, la trasparenza finanziaria, la gestione dei rischi e la conformità alle normative legali.

La certificazione ESG attesta che un’azienda ha implementato e sta seguendo pratiche che soddisfano questi criteri. La sua adozione nelle aziende ha un ruolo cruciale in quanto dimostra l’impegno dell’organizzazione verso una gestione responsabile e sostenibile, non solo a livello ambientale, ma anche a livello sociale e di governance.

Una certificazione ESG può contribuire a migliorare la reputazione aziendale, attrarre investimenti, ottimizzare la gestione dei rischi e rispondere alle crescenti aspettative di consumatori e investitori sempre più sensibili a tematiche di sostenibilità.

Differenza tra ESG e altre certificazioni di sostenibilità

Le certificazioni ESG si differenziano da altre certificazioni di sostenibilità, principalmente per la loro portata e il focus specifico sugli aspetti legati ai criteri ambientale, sociale e di governance. Mentre altre certificazioni di sostenibilità, come ad esempio l’ISO 14001 o il Carbon Trust Standard, si concentrano principalmente su determinati aspetti ambientali (come la gestione dei rifiuti o l’impronta di carbonio), le certificazioni ESG prendono in considerazione una visione integrata e globale che include non solo l’ambiente, ma anche la dimensione sociale e quella della governance aziendale.

Le certificazioni ambientali (ad esempio, ISO 14001, EMAS) si focalizzano su pratiche specifiche relative alla protezione dell’ambiente, come la gestione dei rifiuti, il risparmio energetico e le emissioni di CO2. Sono fondamentali per le aziende che vogliono minimizzare il loro impatto ecologico, ma non coprono necessariamente gli aspetti sociali o di governance.

Altre certificazioni di sostenibilità, come quella Fair Trade, sono focalizzate in particolare sull’impatto sociale, garantendo pratiche di lavoro etiche e una remunerazione giusta per i lavoratori nei paesi in via di sviluppo. Al contrario, una certificazione ESG va oltre il singolo aspetto sociale, includendo anche criteri di governance (come la trasparenza, l’etica nella gestione e la responsabilità aziendale), rendendola un sistema di valutazione più olistico.

Un’altra distinzione riguarda la misurabilità e il reporting. Le certificazioni ESG tendono a richiedere un processo continuo di rendicontazione e monitoraggio dei progressi in tutte e tre le aree, fornendo un framework per la trasparenza e l’accountability, mentre altre certificazioni di sostenibilità possono non richiedere la stessa frequenza o intensità di reporting.

In sintesi, mentre le certificazioni ESG forniscono una valutazione integrata della sostenibilità aziendale attraverso l’analisi di aspetti ambientali, sociali e di governance, altre certificazioni tendono a concentrarsi su uno solo di questi ambiti, con una visione meno globale e integrata. Le certificazioni ESG, pertanto, sono un passo ulteriore verso una gestione aziendale responsabile e trasparente, che tiene conto dell’intero impatto dell’azienda sulla società e sull’ambiente.

Quali sono le certificazioni ESG?

Le certificazioni ESG non costituiscono un insieme omogeneo e standardizzato come altre certificazioni di sostenibilità, ma esistono vari schemi e approcci che attestano l’impegno di un’azienda nei tre ambiti principali: ambientale, sociale e di governance. Di seguito vengono elencate alcune delle certificazioni e degli standard più rilevanti che le organizzazioni possono ottenere per dimostrare la loro conformità ai principi ESG:

  1. B Corp
    La certificazione B Corp è una delle più riconosciute a livello internazionale in ambito sociale e ambientale. Rilasciata dall’organizzazione no-profit B Lab, attesta che un’azienda soddisfa elevati standard di performance sociale, ambientale, trasparenza e responsabilità. Le aziende certificate B Corp sono soggette a rigorose valutazioni che esaminano l’impatto delle loro attività su dipendenti, comunità, ambiente e governance.
  2. ISO 14001 (Gestione ambientale)
    La certificazione ISO 14001 fa parte della famiglia di standard ISO 14000, che si concentrano sulla gestione ambientale. Questo standard aiuta le aziende a implementare sistemi di gestione per monitorare e ridurre l’impatto ecologico delle loro attività, con un focus particolare sulla sostenibilità a lungo termine. Le aziende certificate ISO 14001 dimostrano il loro impegno nell’affrontare le sfide ambientali e nel migliorare continuamente le loro performance ambientali.
  3. ISO 26000 (Responsabilità sociale)
    Sebbene l’ISO 26000 non rappresenti una certificazione formale, fornisce una guida dettagliata su come le organizzazioni possano adottare pratiche di responsabilità sociale in modo sistematico. Questo standard si concentra su aree chiave come i diritti umani, le pratiche lavorative, l’ambiente, la lotta alla corruzione, e le relazioni con i consumatori, aiutando le aziende a integrare principi etici e socialmente responsabili nelle loro operazioni quotidiane.
  4. Sustainability Accounting Standards Board (SASB)
    Il SASB sviluppa standard per la rendicontazione della sostenibilità, focalizzandosi su settori specifici e sui relativi rischi ESG. Questo framework consente alle aziende di comunicare in modo chiaro e trasparente i loro impatti ambientali, sociali e di governance, adottando un approccio settoriale che permette agli investitori di prendere decisioni più informate basate su indicatori ESG pertinenti per ciascun settore.
  5. Global Reporting Initiative (GRI)
    La Global Reporting Initiative (GRI) è uno degli standard più diffusi a livello globale per la rendicontazione della sostenibilità. Le linee guida GRI aiutano le aziende a preparare report dettagliati sulle loro performance ESG, focalizzandosi su aspetti chiave come l’impatto ambientale, le pratiche lavorative, la governance e la gestione delle risorse. Le organizzazioni che adottano gli standard GRI possono rendere più trasparente e comprensibile il loro impegno verso la sostenibilità.
  6. Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD)
    La TCFD fornisce raccomandazioni su come le aziende dovrebbero comunicare i rischi e le opportunità legate ai cambiamenti climatici. L’obiettivo di questa iniziativa è migliorare la trasparenza nelle informazioni finanziarie relative ai cambiamenti climatici, per favorire decisioni aziendali più informate e stimolare gli investimenti in attività resilienti ai cambiamenti climatici.
  7. Carbon Trust Standard
    Il Carbon Trust Standard è una certificazione che attesta l’impegno di un’azienda nella riduzione delle proprie emissioni di carbonio. Le organizzazioni certificate devono dimostrare concretamente miglioramenti nella gestione delle emissioni di gas serra, attraverso un processo di misurazione, monitoraggio e riduzione delle proprie impronte di carbonio.
  8. Fair Trade Certification
    La certificazione Fair Trade è principalmente focalizzata sull’impegno sociale delle aziende, soprattutto per quelle che operano in paesi in via di sviluppo. Le organizzazioni che ottengono questa certificazione sono tenute a rispettare principi di commercio equo e solidale, che garantiscono condizioni di lavoro dignitose, equo compenso per i produttori e promozione dello sviluppo sostenibile.
  9. EU Ecolabel
    L’EU Ecolabel è una certificazione ambientale ufficiale dell’Unione Europea, destinata a prodotti e servizi che hanno un impatto ambientale ridotto lungo tutto il ciclo di vita. Le aziende che ottengono questa certificazione si impegnano a ridurre le emissioni di CO2, il consumo di risorse naturali e a migliorare la qualità ambientale dei loro prodotti o servizi.
  10. GRESB (Global ESG Benchmark for Real Assets)
    Il GRESB è uno standard specifico per la valutazione della sostenibilità di immobili e infrastrutture. Questo benchmark misura le performance ESG degli asset immobiliari in termini di impatti ambientali, pratiche di gestione sociale e qualità della governance, fornendo agli investitori informazioni trasparenti per prendere decisioni responsabili.
CertificazioneAmbitoDescrizione
B CorpSociale e AmbientaleRiconoscimento che attesta elevati standard di performance sociale, ambientale e di governance.
ISO 14001Gestione AmbientaleStandard per implementare sistemi di gestione ambientale, monitorando e riducendo l’impatto ecologico delle attività aziendali.
ISO 26000Responsabilità SocialeGuida su come adottare pratiche di responsabilità sociale, includendo diritti umani, pratiche lavorative, e lotta alla corruzione.
Sustainability Accounting Standards Board (SASB)Reporting della SostenibilitàStandard per la rendicontazione ESG focalizzati su settori specifici, aiutando gli investitori a fare scelte informate.
Global Reporting Initiative (GRI)Reporting della SostenibilitàLinee guida per la rendicontazione di performance ESG, con focus su ambiente, governance e pratiche lavorative.
Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD)Cambiamenti ClimaticiRaccomandazioni su come comunicare rischi e opportunità legate ai cambiamenti climatici, per decisioni aziendali più informate.
Carbon Trust StandardRiduzione Emissioni di CarbonioCertificazione per aziende che riducono concretamente le proprie emissioni di CO2, misurando e monitorando la propria impronta.
Fair Trade CertificationImpegno SocialeRiconoscimento per le aziende che rispettano i principi di commercio equo e solidale, garantendo condizioni di lavoro dignitose.
EU EcolabelCertificazione AmbientaleCertificazione dell’UE per prodotti e servizi con un impatto ambientale ridotto lungo tutto il ciclo di vita.
GRESBReal Assets (Immobili e Infrastrutture)Benchmark globale che valuta la sostenibilità di immobili e infrastrutture, misurando performance ambientali, sociali e di governance.

Ogni certificazione e standard ESG ha un ambito di applicazione diverso, ma tutti condividono l’obiettivo di promuovere un comportamento aziendale responsabile e sostenibile. Le organizzazioni che ottengono queste certificazioni dimostrano concretamente il loro impegno verso la sostenibilità, aumentando la fiducia tra i consumatori, gli investitori e le altre parti interessate.

Quanto costa ottenere una certificazione ESG?

Non esistono costi fissi per ottenere una certificazione di sostenibilità, un rating ESG o per aderire a un’iniziativa internazionale. Il prezzo varia in base a diversi fattori, come le dimensioni dell’azienda, il settore in cui opera e il livello di preparazione ESG già raggiunto.

Ciò che incide maggiormente sul budget aziendale non è solo il costo dell’audit effettuato dall’ente certificatore, ma anche tutte le attività necessarie per arrivare preparati alla verifica. Queste attività comprendono l’analisi iniziale delle pratiche aziendali, la definizione e l’implementazione delle misure correttive richieste. Ogni azienda, a seconda del proprio stato di partenza, potrebbe dover investire risorse significative in formazione, miglioramento dei processi e ottimizzazione delle strategie ESG.

Inoltre, una volta ottenuta la certificazione, è necessario un impegno continuo per mantenere gli standard nel tempo. Le aziende devono infatti monitorare i progressi e rimanere conformi agli aggiornamenti delle normative e degli standard ESG, con una spesa annuale per il monitoraggio e gli audit periodici.

Tuttavia, non si tratta solo di costi, ma di un investimento strategico. Le aziende certificate ESG possono beneficiare di vantaggi significativi, come una reputazione più solida, l’accesso a investimenti responsabili e una maggiore competitività sul mercato. 

Spesso, questi vantaggi si traducono anche in un impatto positivo sui costi operativi, grazie a pratiche più efficienti, riduzione dei consumi energetici e miglioramento dell’efficienza complessiva. Pertanto, sebbene l’iniziale spesa possa sembrare elevata, i ritorni sul lungo periodo giustificano ampiamente l’investimento.

La certificazione ESG è obbligatoria per le aziende?

Attualmente, la certificazione ESG non è obbligatoria per tutte le aziende. Tuttavia, l’importanza di adottare criteri ESG sta crescendo in modo significativo sia a livello europeo che internazionale, e le normative in materia di sostenibilità stanno evolvendo.

Sebbene non vi sia ancora un obbligo universale di ottenere una certificazione ESG, alcune aziende, specialmente quelle di grandi dimensioni o che operano in determinati settori, sono soggette a leggi e regolamenti che richiedono la conformità a standard ambientali, sociali e di governance.

Panoramica sulle normative e aziende soggette all’obbligo ESG

In molti Paesi, la pressione normativa sulle politiche ESG è in aumento, con normative che mirano a garantire la trasparenza e la sostenibilità nelle operazioni aziendali. Tra le più significative in Europa e a livello globale troviamo:

  • Direttiva sulla rendicontazione non finanziaria (NFRD) dell’Unione Europea: La Direttiva NFRD impone alle grandi aziende di fornire report dettagliati sui loro impatti ambientali, sociali e di governance, sebbene non richieda specificamente una certificazione ESG. Tuttavia, la compliance a tale direttiva è un passo importante verso l’adozione degli standard ESG, e molte aziende in Europa sono obbligate a rendicontare questi aspetti.
  • Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD): A partire dal 2024, la CSRD ha esteso gli obblighi di reporting in tutta l’UE, includendo più aziende e imponendo report più dettagliati. La certificazione ESG diventa così cruciale per le aziende che desiderano allinearsi con questa nuova direttiva, anche se l’obbligo di certificazione non è esplicitamente indicato.
  • Leggi sul cambiamento climatico e la sostenibilità: In alcuni Paesi, esistono normative specifiche relative all’impatto ambientale, come le leggi sul cambiamento climatico che obbligano le aziende a ridurre le proprie emissioni di CO2 o ad adottare pratiche ecocompatibili. Le aziende che operano in settori come l’energia, la moda o l’automotive sono particolarmente soggette a regolamentazioni che promuovono comportamenti sostenibili.

Direttive europee e internazionali sulla sostenibilità aziendale

L’Unione Europea sta spingendo fortemente per una maggiore trasparenza e sostenibilità nelle operazioni aziendali, con una serie di iniziative e direttive destinate a promuovere l’adozione di pratiche ESG. In particolare:

  • Green Deal Europeo: Il Green Deal Europeo prevede una serie di politiche per rendere l’Europa il primo continente a impatto climatico zero entro il 2050. Le aziende operanti nell’UE dovranno adattarsi a una serie di normative che promuovono la sostenibilità, tra cui l’integrazione dei principi ESG nel loro modus operandi.
  • Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR): Questa normativa impone a chi fornisce servizi finanziari di rendere pubbliche le informazioni relative agli impatti ESG dei loro investimenti, obbligando le imprese a una trasparenza maggiore sui rischi e le opportunità sostenibili.
  • Task Force on Climate-related Financial Disclosures (TCFD): In ambito internazionale, la TCFD ha stabilito un quadro di riferimento per la divulgazione delle informazioni finanziarie legate al cambiamento climatico. Molte aziende, specialmente quelle quotate in borsa, sono ora incoraggiate a seguire queste linee guida per promuovere la trasparenza e l’impegno sui temi ambientali.

Eventuali settori in cui è già richiesta una certificazione ESG

Anche se la certificazione ESG non è obbligatoria a livello universale, alcuni settori sono più avanzati e già richiedono livelli elevati di conformità agli standard ESG. Questi includono:

  • Settore finanziario: Gli investitori e le istituzioni bancarie richiedono sempre più che le imprese con cui collaborano adottino pratiche ESG per garantire una gestione responsabile dei rischi. Le società di gestione degli investimenti, per esempio, possono richiedere alle imprese di cui acquisiscono azioni o titoli di avere una certificazione ESG.
  • Settore energetico e delle risorse naturali: Le aziende operanti nel settore energetico, in particolare quelle legate ai combustibili fossili, sono sotto una crescente pressione per ridurre l’impatto ambientale. Le normative ambientali e le politiche di sostenibilità stanno diventando requisiti critici per le aziende di questo settore, spingendole a ottenere certificazioni ESG.
  • Settore manifatturiero e moda: Le aziende che operano nella produzione e nella moda sono sempre più incentivate a ottenere certificazioni ESG per migliorare la sostenibilità delle loro filiere e per evitare la crescente sensibilità dei consumatori riguardo la trasparenza e il greenwashing.
  • Settore tecnologico: Le grandi aziende tecnologiche sono sotto l’occhio del pubblico e degli investitori per quanto riguarda la sostenibilità. Il settore è soggetto a regolamenti che promuovono pratiche responsabili nella gestione delle risorse, nella protezione dei dati e nel rispetto dei diritti dei lavoratori.

In sintesi, pur non essendo ancora obbligatoria per tutte le aziende, la certificazione ESG sta guadagnando terreno come elemento essenziale per la conformità alle normative, l’accesso a finanziamenti e la competitività sul mercato, specialmente in alcuni settori particolarmente sensibili ai temi della sostenibilità.

Quali sono i vantaggi di ottenere una certificazione ESG?

Dalla possibilità di accedere a nuove opportunità di business al rafforzamento della reputazione aziendale, le certificazioni, i rating ESG e l’adesione a iniziative internazionali offrono una serie di vantaggi strategici per le imprese.

  • Aggiudicazione di gare e concorsi: L’ottenimento di certificazioni di sostenibilità consente alle aziende di conseguire un punteggio più elevato in bandi e gare, sia pubbliche che private, aumentando considerevolmente le opportunità di business. Le certificazioni ESG, infatti, sono sempre più frequentemente richieste nei processi di selezione, rappresentando un fattore distintivo nella valutazione delle offerte.
  • Migliore accesso ai finanziamenti: Investitori e istituti bancari stanno attribuendo un’importanza crescente ai criteri ESG nella valutazione delle imprese. Ottenere una certificazione di sostenibilità può facilitare l’accesso a finanziamenti agevolati, fondi dedicati e strumenti finanziari sostenibili. Ciò migliora notevolmente la capacità dell’azienda di attrarre capitali, offrendo vantaggi economici concreti attraverso condizioni di credito più favorevoli.
  • Vantaggio competitivo: Le certificazioni ESG non sono ancora un requisito standard tra tutte le imprese, specialmente per le piccole e medie imprese. Certificarsi anticipatamente rispetto ai concorrenti offre un significativo vantaggio competitivo, posizionando l’azienda come pioniere nell’adozione di standard sostenibili, che attualmente sono applicati principalmente dalle grandi multinazionali, ma che diventeranno presto un requisito imprescindibile per operare sul mercato.
  • Consolidamento del posizionamento: Integrare la sostenibilità nel modello di business e ottenere una certificazione ESG consente di distinguersi nel proprio settore, consolidando il posizionamento dell’azienda. Questa certificazione contribuisce a rafforzare la reputazione dell’impresa, riconoscendola come un leader nel proprio mercato e migliorando la percezione del brand da parte di clienti, partner e stakeholder.
  • Amplificazione della visibilità del marchio: Una certificazione riconosciuta a livello internazionale aumenta la credibilità e la reputazione dell’azienda, dimostrando un impegno tangibile verso la sostenibilità. La comunicazione di tale impegno attraverso canali ufficiali contribuisce a migliorare l’immagine dell’azienda, attirando nuovi clienti e favorendo la creazione di collaborazioni strategiche.
  • Fidelizzazione dei clienti: I consumatori sono sempre più sensibili alla trasparenza e al rischio di greenwashing. Una certificazione di sostenibilità, rilasciata da un ente indipendente, dimostra in modo concreto l’impegno dell’azienda nei confronti della sostenibilità contribuendo a costruire un rapporto di fiducia con i clienti.
Vantaggi certificazione ESG

Come ottenere la certificazione ESG?

Il conseguimento di una certificazione ESG è un processo complesso e strutturato che richiede un impegno significativo da parte delle aziende per garantire che le proprie operazioni siano allineate agli standard internazionali di sostenibilità e responsabilità sociale.

Il percorso prevede diverse fasi che vanno dalla preparazione interna dell’azienda alla valutazione da parte di enti certificatori indipendenti. Di seguito sono descritti i principali requisiti e le procedure necessarie, nonché le modalità di coinvolgimento degli enti certificatori e le tempistiche di rilascio.

Requisiti e procedure per ottenere una certificazione ESG

  1. Valutazione e analisi interna
    Prima di intraprendere il processo di certificazione, è fondamentale che l’azienda conduca una valutazione approfondita delle proprie pratiche ambientali, sociali e di governance. Questa fase include l’analisi delle politiche aziendali, dei processi produttivi, delle condizioni di lavoro e dell’impatto ambientale e sociale generato dall’azienda. Inoltre, è necessario che l’impresa raccolga dati concreti e indicatori misurabili che attestino le proprie performance ESG, in modo da fornire un resoconto trasparente e affidabile durante la valutazione.
  2. Allineamento agli Standard Internazionali
    L’azienda deve conformarsi agli standard internazionali di sostenibilità, che possono variare in base al settore di appartenenza e alla regione in cui l’impresa opera. Tra i principali standard riconosciuti a livello globale vi sono il Global Reporting Initiative (GRI), il Sustainability Accounting Standards Board (SASB), e le linee guida dell’International Financial Reporting Standards (IFRS).
  3. Definizione di obiettivi ESG
    Un altro requisito essenziale è la definizione di obiettivi ESG chiari, specifici e misurabili, che l’azienda intende perseguire. Tali obiettivi devono essere formalmente documentati e integrati nella strategia aziendale a lungo termine. Gli obiettivi ESG devono essere allineati con le sfide ambientali, sociali e di governance più rilevanti per l’azienda e devono riflettere l’impegno dell’impresa nel contribuire al miglioramento delle proprie performance in questi ambiti.
  4. Implementazione di misure correttive
    Qualora durante la fase di valutazione preliminare vengano rilevate delle lacune rispetto agli standard ESG richiesti, l’azienda dovrà adottare misure correttive adeguate per risolvere tali incongruenze. Le azioni correttive devono essere implementate in maniera tempestiva e documentata, per garantire che l’azienda possa successivamente superare con successo l’audit esterno e ottenere la certificazione.
  5. Audit da parte di un Ente Certificatore
    Una volta che l’azienda ha adottato le misure correttive necessarie, è obbligatorio sottoporsi a un audit esterno condotto da un ente certificatore accreditato. L’audit consiste in una valutazione approfondita delle pratiche aziendali e della loro conformità agli standard ESG internazionali. L’ente certificatore esamina vari documenti aziendali, report, procedure operative e indicatori misurabili per determinare se l’azienda rispetta i requisiti ESG stabiliti.

Enti certificatori e documentazione richiesta

Gli enti certificatori sono organizzazioni indipendenti e accreditate che si occupano di valutare le pratiche ESG aziendali e di rilasciare la certificazione. Tra gli enti certificatori più riconosciuti a livello internazionale vi sono:

  • Global Reporting Initiative (GRI): Il GRI è un ente di riferimento che fornisce linee guida per la redazione dei report sulle performance ESG delle aziende. Le aziende interessate a ottenere la certificazione devono seguire le linee guida specifiche fornite dal GRI, in modo da allinearsi agli standard di sostenibilità internazionale. (Visita il sito del GRI)
  • Sustainability Accounting Standards Board (SASB): Il SASB offre standard specifici per il reporting delle informazioni ESG, focalizzandosi in particolare sulla rilevanza di tali informazioni per gli investitori. Le aziende devono seguire le linee guida del SASB relative al loro settore per ottenere la certificazione. (Visita il sito del SASB)
  • International Financial Reporting Standards (IFRS) – International Sustainability Standards Board (ISSB): L’IFRS, tramite il suo ISSB, sviluppa linee guida che promuovono la sostenibilità aziendale. Le aziende che desiderano ottenere la certificazione devono conformarsi a questi standard globali, che vengono continuamente aggiornati per rispondere alle esigenze emergenti nel campo della sostenibilità. (Visita il sito dell’ISSB)

Documentazione richiesta:

  • Dati operativi e ambientali: Relazioni riguardanti le emissioni di gas serra, il consumo di risorse naturali, la gestione dei rifiuti e gli impatti ambientali generati dalle attività aziendali.
  • Politiche e pratiche sociali: Documentazione relativa alla gestione dei diritti dei lavoratori, alle politiche di sicurezza sul lavoro, alla diversità e inclusione e all’impegno dell’azienda nelle comunità locali.
  • Governance aziendale: Statuti aziendali, politiche anticorruzione, trasparenza nelle pratiche di governance e nella gestione delle decisioni strategiche.

Tempi di rilascio e aggiornamenti periodici

Il tempo necessario per ottenere la certificazione ESG può variare in funzione della preparazione dell’azienda e della complessità dell’audit. In genere, il processo di certificazione può durare dai 3 ai 6 mesi. Tuttavia, le aziende che possiedono già una solida struttura in ambito ESG possono completare il processo in tempi più rapidi.

Una volta ottenuta la certificazione, le aziende sono tenute a mantenerla attraverso un impegno costante per rispettare gli standard ESG. La certificazione è soggetta a aggiornamenti periodici che possono variare in base agli enti certificatori.

Solitamente, gli aggiornamenti sono richiesti ogni 1-3 anni, a seconda della tipologia di certificazione e degli standard adottati. Alcuni enti richiedono una revisione annuale, mentre altri stabiliscono cicli di aggiornamento meno frequenti.

È fondamentale che le aziende monitorino costantemente le proprie performance ESG, per garantire la continua conformità e per sfruttare al meglio le opportunità derivanti dalla certificazione.

Alcuni dei principali enti certificatori che offrono linee guida e standard per la certificazione ESG includono:

Infocad come partner strategico per la sostenibilità

Infocad, software di facility management, si propone come partner strategico per le aziende che intendono integrare principi di sostenibilità e responsabilità sociale nella gestione delle proprie infrastrutture e operazioni.

Dotata di funzionalità avanzate di monitoraggio e analisi, la piattaforma consente alle aziende di gestire in modo efficiente i propri asset, raccogliendo e centralizzando informazioni energetiche provenienti da utenze, fornitori, contatori, bollette e altre fonti di dati rilevanti. Inoltre, è possibile integrare i parametri ambientali provenienti dai sistemi di Building Management System (BMS) e dalle sonde IoT.

Infocad garantisce piena interoperabilità con gli impianti e i sistemi di gestione dell’energia, grazie a un’architettura basata su protocolli aperti, quali Modbus, Bacnet e MQTT. Tale approccio assicura un flusso di dati continuo, affidabile e facilmente integrabile con altri sistemi aziendali, mantenendo elevati standard di sicurezza e affidabilità delle informazioni.

Per abilitare una misurazione automatica dei consumi energetici, è necessario installare dispositivi adeguati all’interno degli edifici. In tal senso, Infocad offre una soluzione completa integrando la piattaforma Niagara di Tridium, che, grazie ai componenti hardware e software (JACE) configurabili in base alle esigenze aziendali, consente di raccogliere i dati dai misuratori e di interfacciarsi con i sistemi BMS preesistenti.

Inoltre, la piattaforma consente l’integrazione di kit IoT tramite la tecnologia LoRaWAN, un protocollo di comunicazione che consente la trasmissione di dati su lunghe distanze con un ridotto consumo energetico. Infocad è in grado di acquisire informazioni da sistemi BMS o di energy metering già in uso, integrando eventualmente nuovi strumenti di misura, al fine di garantire una gestione completa e integrata dell’efficienza energetica.

Grazie a queste funzionalità, Infocad supporta le aziende nel raggiungimento dei propri obiettivi di sostenibilità, ottimizzando al meglio la gestione energetica.


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FAQ

Quali sono le differenze tra certificazione ESG e report ESG?

La certificazione ESG attesta la conformità a standard ESG, mentre il report ESG comunica le pratiche di sostenibilità senza certificare l’azienda.

Quanto tempo serve per ottenere una certificazione ESG?

Dipende dalla preparazione aziendale e dalla complessità dell’audit, ma in genere richiede 3-6 mesi, con revisioni periodiche ogni 1-3 anni.

Esistono diversi tipi di certificazione ESG?

Sì, tra le più note: B Corp, ISO 14001, GRI, SASB, EU Ecolabel, Carbon Trust Standard, ognuna con focus specifici su ambiente, governance e impatti sociali.

Un’azienda senza certificazione ESG può comunque adottare strategie sostenibili?

Sì, può implementare pratiche ESG e rendicontarle in un report di sostenibilità, anche senza certificazione ufficiale.

Le PMI possono ottenere la certificazione ESG?

Sì, esistono certificazioni adattabili alle PMI, come B Corp, ISO 14001 e GRI, utili per migliorare trasparenza e sostenibilità.